Da quando abitiamo su questo pianeta, abbiamo sempre cercato di trovare sistemi per avere la luce del sole anche durante il giorno. Infatti, siamo animali che necessitano di luce per poter vivere, sia per rinnovare le cellule della nostra pelle, si pensi alla vitamina D, sia per mantenere alto il nostro umore che, come studi hanno dimostrato, cala a picco in assenza prolungata di luminosità. Tuttavia, come esseri deboli, abbiamo anche bisogno di crearci un ambiente protetto, una casa in cui vivere distaccati dal mondo e dai pericoli dell’esterno. Combinando le due cose, nasce ovviamente la necessità di illuminare interni.

Storia dell’illuminazione di interni

Questa è, in breve, perchè ovviamente si tratta di molti anni e dettagli non trasmessi, la storia dell’illuminazione di interni. Inizialmente, quando non si conosceva l’esistenza del fuoco, o i modi di poterlo produrre a comando, il sistema per eccellenza che veniva utilizzato era quello di lasciare delle fessure aperte all’interno del riparo, che spesso ne era provvisto naturalmente, come capitava in caso di una caverna o rifugi simili.

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Ciò è rimasto ancora oggi nelle attuali finestre, anche se ovviamente sono tecnologicamente più avanzate e contribuiscono alla regolazione termica e non solo luminosa dell’appartamento. In seguito, una volta che si scoprì il fuoco, delle specie di falò iniziarono a popolare le caverne. Questa fonte di luce permetteva anche di riscaldarsi, creando una stanza più calda ed una più fredda. Inoltre, il fuoco permette di cucinare. Insomma, in questo periodo la luce era anche fonte di cibo e calore. Successivamente, con la scoperta della cera, nacquero le candele e con esse la prima fonte portatile di illuminazione. Ancora dopo, iniziarono ad esserci le prime lanterne, che non erano altro che candele dentro ad una scatola di vetro. Oggi c’è la corrente e la luce ci arriva dalle lampadine.

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